Storia del Porto

Oltre 2000 anni di Storia da protagonista del Mar Adriatico

Dall’antichità al 1900

Importante scalo militare e mercantile gia’ durante la prima guerra punica, il porto canale di Castum Novum Civitas ha rivestito un ruolo decisivo nel sistema dei trasporti, dell’economia e della politica dell’intera regione pretuziana. Nel corso dei secoli le relazioni e le interferenze fra questi fattori hanno determinato fasi di sviluppo e di declino, ma anche trasformazioni culturali grazie allo scambio di idee ed informazioni che generazioni di anonimi navigatori hanno fatto circolare insieme alle merci.

La vocazione al mare, nonostante le difficoltà ed i costi umani, è stata una costante di vita dei nostri pescatori la cui attività è stata da sempre una irrinunciabile risorsa per il territorio. Dopo quasi duemila anni, a metà del secolo XVII inizia un lungo periodo di crisi e di abbandono delle strutture portuali che termina nell’anno 1913. Giuseppe de Bartolomei, infatti, sindaco di Giulianova dal 1907 al 1922, grazie all’appoggio del deputato del Collegio giuliese, l’on. Roberto de Vito, realizza il primo pennello del molo sud al quale negli anni ’20 e ’30 si aggiungono il secondo pennello e vari prolungamenti; fra i due moli si crea una bocca di circa 130 metri di larghezza con un fondale di circa 4-5 metri.

Dal 1930 al 1970

Sul finire degli anni ’30 la sistemazione del lungomare (1937-1962), l’inaugurazione del mercato ittico all’ingrosso (1938), la prima mostra ittica (1939), la costruzione di alloggi popolari e della Casa del pescatore (1939), i primi pescherecci a motore evidenziano grande fermento e vivacità progettuale e gli echi di uno sviluppo futuro incentrato sempre più sul sistema portuale. Durante la seconda guerra mondiale (1940-1945) il Governo italiano requisisce le imbarcazioni del bacino giuliese con una portata superiore a 30 tonnellate per adibirle come dragamine nelle zone belliche. Nel 1946 vengono realizzati dei massi artificiali per i lavori di ristrutturazione e ricostruzione del porto, gravemente danneggiato dai bombardamenti.

Nel decennio seguenti proseguono i lavori di adeguamento delle strutture all’interno del bacino con la creazione della banchina di riva, mentre le barche si dotano di apparecchiature sofisticate (radar, scandaglio, computer).

Dal 1970 ad oggi

Nel 1973 viene costituito l’Ente Porto per rispondere in modo organico alle esigenze strutturali e funzionali dell’area portuale sia per l’attività peschereccia che per quella diportistica, realtà, quest’ultima, in continua crescita, direttamente collegate alle politiche turistiche del territorio. Nel anni 80-90 l’Ente Porto, infatti, progetta e realizza l’adeguamento dell’imboccatura del bacino portuale, il porticciolo turistico, l’ampliamento della banchina di riva, del suo piazzale operativo e del molo nord. In questo periodo la flottiglia peschereccia giuliese, numerosa e ben attrezzata, entra a far parte delle dieci marinerie italiane con un pescato annuo di circa 30.000 q.li, un giro d’affari di circa 20 miliardi di vecchie lire ed un’occupazione diretta ed indotta di circa 2.000 unita’ lavorative. Vengono realizzati il centro servizi per il porto peschereccio e per quello turistico, dotati di funzionali impianti idrico-elettrico ed antincendio.

Oggi l’Ente Porto, oltre alle attività istituzionali, promuove eventi per lo sviluppo economico, turistico e culturale del territorio in sinergia con gli Enti Pubblici e l’imprenditoria privata. La conoscenza della storia, delle tradizioni, dei prodotti locali e la valorizzazione delle risorse umane ed istituzionali presenti nel tessuto sociale diventa obiettivo ed insieme volano di crescita per l’intera collettività.